ascoltare il respiro della terra, la sua voce impetuosa. sentirsi vento, pioggia, sole. sentirsi fango. riconnettersi al pianeta. e finalmente fermarsi a contemplare la nostra anima, nuda. piu` ci chiudiamo tra quattro mura, piu` diventiamo irrequieti, infelici. preda di insicurezze e solitudini, e della depressione. i nostri occhi, la nostra pelle, il nostro cervello non sono fatti per stare davanti a uno schermo. abbiamo bisogno di boschi, montagne e orizzonti; della spossatezza fisica che si prova dopo un`attivita` all`aria aperta. abbiamo bisogno di ritrovare l`armonia con gli elementi. e non e` necessario raggiungere a piedi il polo nord o scalare l`everest, come ha fatto kagge. l`importante e` mettersi in cammino, al proprio ritmo, verso quell`inesauribile fonte di rigenerazione che e` la natura. |