infaticabile esploratore di culture lontane, da oltre quarant`anni cees nooteboom si ferma d`estate a minorca, : certi legami non li scegliamo, ci sono e basta, e il legame dello scrittore olandese con la spagna e` di questa natura, insondabile. e nella dimora minorchina, con lo studio pieno di libri e il giardino presidiato dagli autoctoni dei regni vegetale e animale, che hanno inizio i 533 giorni di stesura di queste riflessioni. non un diario, non un insieme di moti dell`animo organizzato per date, ma un , per trattenere . cactus, palme, tartarughe, ragni hanno forse un proprio linguaggio, che pero` resta impenetrabile. nooteboom si interroga con l`umilta` del profano su misteri botanici e zoologici, li intreccia alla sua passione per le lingue umane aprendo ponderosi dizionari, resta in ascolto quando scopre suoni nei rumori, alza lo sguardo su cassiopea e si fa astronomo e mitologo. ogni impressione e` passata al vaglio del deposito memoriale di una lunga vita di esperienze e letture, che spalanca finestre su vasti orizzonti: la divina commedia e i libri che ha generato, l`impossibile incontro tra montaigne e la musica di feldman, il disprezzo dell`amatissimo borges per l`amatissimo gombrowicz, il volo infinito dei voyager, il ripetersi della storia come tragedia e mai come farsa. una rapsodia meditativa che vorrebbe escludere il rumore dell`attualita`, ma che nell`attualita` - della catalogna, della spagna, di un`europa lacerata - deve piu` volte tornare, perche` se come dice candide , il proprio giardino e` nel mondo, che lo si voglia o no. |