il pensiero occidentale e` da sempre caratterizzato da un pensiero binario asimmetrico, di cui le opposizioni uomo/donna e mente/corpo rappresentano solo due tra gli assi concettuali piu` importanti. si tratta di opposizioni tra termini mai tra loro equivalenti, dualismi da sempre funzionali alle pratiche del dominio: sulle donne, sulla gente di colore, sulla natura, sui lavoratori, sugli animali. la nascita del cyborg, da metafora fantascientifica a condizione umana, pero` cambia questo stato di cose. perche` il cyborg e` al contempo uomo e macchina, individuo non sessuato situato oltre le categorie di genere. la pretesa naturalita` dell`uomo e` quindi solo una costruzione culturale, poiche` oggi tutti noi siamo in qualche modo dei cyborg. l`uso di protesi, lenti a contatto, by-pass e` solo un esempio di come la scienza sia compenetrata nel quotidiano e abbia trasformato il corpo. se il corpo puo` venire trasformato e gestito, esso non e` piu` sede di una presunta naturalita` contrapposta all`artificialita` e non possiamo piu` pensare all`uomo in termini esclusivamente biologici. il cyborg non e` quindi ne` macchina ne` uomo, ne` maschio ne` femmina, situato oltre i confini delle categorie che normalmente utilizziamo per interpretare il mondo. |