dove non siamo stati, sembra dirci l`autrice in questo nuovo libro di poesie, in realta` c`eravamo gia`: eravamo nei corpi e nelle storie degli altri. la transizione, che nei versi di "dolore minimo" e` sessuale, diventa qui un dato esistenziale irrinunciabile per poter andare avanti. una poesia di fantasmi e di addii, di case abbandonate, di realta` custodite solo nel ricordo di chi resta, nei giochi lasciati dai bambini nei cortili dell`infanzia. un senso di conclusione pervade i suoi versi serrati, quello definitivo che sempre precede il cambiamento. una fine che va indagata nei momenti piu` dolenti, prima di lasciare il passo alla realta` nuova che bussa alle porte. un portato poetico universale e autentico, in cui l`esperienza personale si trasfigura per accogliere il vissuto di ciascuno, interrogando un vuoto in cui, a ben vedere, siamo sempre stati. con una prefazione di roberta dapunt e una nota critica di alberto bertoni. |