in una notte di marzo, un uomo cammina da solo per le strade di milano. e un lungo addio alla citta` che lo ha accolto quando e` fuggito dal sud con tanti sogni e tanta rabbia in corpo. da li` ha spiccato il volo, ha conosciuto la carriera e il successo, ma ora tutto questo non ha piu` senso. perche` ettore ha vissuto qualcosa che gli ha aperto gli occhi, una paura forse necessaria per desiderare di rinascere. adesso, come i falchi grillai della sua murgia, e` pronto a tornare a casa, per ritrovare la terra, il vento, i sapori che danno pace. sara` un ritorno lento, con la sola compagnia della macchina da scrivere che gli aveva regalato suo nonno, il grigio: di lui porta ancora nei piedi il ritmo dei passi e in testa la saggezza dei silenzi. si torna a matera, mondo di tufo, luce e vertigini. e una notte di luna piena che mette in circolo pensieri che non fanno dormire. maria ricorda l`incontro che le ha fatto conoscere l`amore, rivive il senso di colpa per le parole che non ha saputo dire. chissa` perche` non riesce mai a trovare quelle giuste per mettere a nudo il suo cuore, proprio lei che ci lavora, con le parole, sempre a caccia di storie da pubblicare. ora rilegge, incuriosita, il foglio trovato per caso in un bar: pochi versi battuti a macchina. maria ancora non lo sa, ma ci saranno altre poesie come quella, disseminate da un misterioso scrittore come una traccia che vuole essere seguita. e stavolta non avra` nessuna intenzione di lasciar spegnere la scintilla che le si e` accesa dentro. inizia cosi` un duplice viaggio che ha il ritmo di una ballata, il rincorrersi di due destini attratti dal paesaggio fiabesco e ancestrale dei sassi di matera: dove arte e vita, sacro e profano si fondono sopra e sotto terra. una discesa nel profondo dell`animo, un salto verso la vertigine della vita. |