un anarchico, un re e un cocchiere. tre persone che non hanno nulla in comune; tre vite diverse che si incontrano la sera del 29 luglio 1900 a monza. uno spara, uno muore, l`altro osserva. tre voci, tre punti di vista per raccontare un giorno come tanti che ha visto il primo di una serie di omicidi politici che avrebbero costellato i decenni a venire. gaetano bresci, l`anarchico, e` un operaio figlio di contadini, un emigrato in new jersey, un uomo ora radicato negli usa ma capace di lasciare tutto e attraversare l`atlantico per vendicare gli oppressi dalle violenze del sovrano. un uomo comune che con il suo atto dirompente diventa un mito destinato a sopravvivere per decenni. il re e` umberto i, `re buono` perche` abolisce la pena di morte, ma anche `re mitraglia` perche` sostiene le cannonate di bava beccaris durante i moti popolari a milano. la politica, gli stili di vita, le condizioni culturali, sociali ed economiche dei due uomini, umberto i e gaetano bresci, diventano cosi` il pretesto per raccontare un`epoca con le sue tensioni e le sue contraddizioni. e, infine, c`e` il terzo protagonista: il cocchiere. una figura marginale e fino a oggi trascurata eppure centrale nella scena del delitto. un osservatore particolare: invidia e non sopporta il re con il suo snobismo e i suoi eccessi, ma non capisce e nemmeno si accorge di tutta la tensione sociale che attraversa il paese. in questo giorno si chiude per l`italia l`ottocento, secolo della nascita della nazione e dello stato unitario, e comincia a prendere forma il novecento, secolo delle masse. |