il tango, e` stato scritto, e` . ma la malinconia del tango, la sua natura di scena drammatica, di lamento amoroso, di ballo lento, languido e voluttuoso, sono legate al periodo in cui si afferma nelle capitali europee (a parigi, anzitutto) e viene universalmente accettato. un periodo che a borges poco interessa, perche` nulla ha a che vedere con le sue origini di ballo audace e indecente, di , come lo definiva lugones. per salvaguardare quelle origini lontane, nell`ottobre del 1965 borges ha tenuto un ciclo di quattro conferenze che, fortunosamente registrate, solo di recente sono tornate alla luce e sono diventate un libro, inatteso e sorprendente. perche` nelle parole di borges rivivono la buenos aires della sua infanzia - una piccola citta` di case basse con il patio, senza alberi, circondata da campi aperti -, le milonghe e le habanera che sono all`origine del tango, i locali infami dove lo si danzava, frequentati da guappi maestri di coltello e di ardimento, da rissosi nin?os bien, da magnaccia e donne di malaffare. ma soprattutto rivive l`anima di quei tempi: la provocazione disinteressata, l`allegra spavalderia, il gusto di sfidare il piu` forte solo per mettere alla prova il proprio coraggio - la felicita` del coraggio. esattamente cio` che vibra nel tango originario, simbolo di felicita`. |