europeo per nascita e per vocazione, cresciuto al crocevia tra italia, francia e germania, philippe daverio ci accompagna in alcune riflessioni sul passato del vecchio continente e sulla sua eredita` intellettuale. si inserisce cosi` nel dibattito politico attuale con la sua autorevole voce di storico dell`arte e antropologo culturale. il presupposto e` che l`europa e` la nostra casa comune, una condivisa visione del mondo, con uno stesso linguaggio artistico, musicale, architettonico e addirittura gastronomico. partendo dal pensiero di alcuni grandi maestri dell`ottocento e novecento, tra cui victor hugo e sir winston churchill, altiero spinelli e paul vale`ry, che hanno immaginato un`europa unita, il discorso si sposta poi su alcuni periodi storici, come il rinascimento carolingio o le corti del settecento, per approfondire le differenze e le contaminazioni fra i vari paesi. alla fine si puo` quindi addirittura affermare, provocatoriamente, che "il senso dell`europa sta anche nei sensi: guardiamo, ascoltiamo, sentiamo, annusiamo, mangiamo in modo diverso dagli altri popoli e in questo stanno le nostre radici comuni". |