un teatro che stringa " in pochi minuti, in poche parole e in pochi gesti innumerevoli situazioni, sensibilita`, idee, sensazioni, fatti e simboli": questa e` l`idea che il vulcanico filippo tommaso marinetti propugno`, insieme ai compagni del primo futurismo, riunendo, a titolo d`esempio, in due raccolte del 1915, un`ottantina di "sintesi". una parte di questi " microattiunici " e` indubbiamente legata alle contingenze politiche e di costume e per questo si rivela oggi caduca. ma un buon numero sono ancora di una straordinaria vivezza, sia per il vigore della polemica culturale e morale, sia per l`audacia della scrittura scenica. nella scelta di guido davico benino, marinetti, balla, boccioni, corra, cangiullo, depero, folgore, covoni e compagni riescono veramente a coinvolgere nel loro ardimentoso progetto di una drammaturgia "minima", dall`eccezionale tensione alogica e dinamica. |