non piu` dighe, palazzi di banche, castelli di imperatori. vorrei dirti di osterie, bordelli, vie in cui gli artisti si sono mischiati a gente di popolo, pellegrini, spettri di soldati senza plotone e finalmente uscire dal centro, spalancare i polmoni in carso e piu` in la`, nella selva. trieste e` la citta` di maria teresa, di miramare, di sissi, delle regate, dei caffe`. tutto vero. ma c`e` un`altra citta`: quella di joyce e di chi, come lui, trascorreva le notti in locali malfamati, in mezzo alla calca umana giunta per cercare fortuna in una metropoli che fino a poco tempo prima era stata un anonimo villaggio. c`era e c`e` ancora una trieste di vicoli, di personaggi al limite tra genio e follia. c`e` il carso, non corpo separato, ma parte integrante della citta`: labirinto di sassi, boscaglie, doline, foibe, trincee. ci sono boschi e foreste sterminate, luoghi in cui si e` combattuto, ci si e` vendicati spietatamente, si sono nascoste prove di stragi feroci, e allo stesso tempo rifugi per vagabondi pacifici, viandanti senza bandiera che non conoscono l`odio. il selvatico batte alle porte del centro. e una forza selvaggia e liberatoria. siamo disposti a conoscerla? |