montecassino, 1944. per quattro mesi gli alleati tentano di sfondare le linee tedesche. su quel fronte terribile non sono impegnati solo americani e inglesi, ma anche truppe di altri continenti che il vortice della guerra mondiale ha risputato in ciociaria: indiani, nepalesi, magrebini e persino un battaglione di maori della nuova zelanda. ci sono i polacchi, un esercito di ex deportati del gulag che combattono in terra straniera per la liberta` da stalin e da hitler. fanno parte di quella strana compagine anche un migliaio di ebrei, che imbracciano le armi per il puro diritto a esistere. e ci sono i civili, tra due fuochi. chi erano quegli uomini che, pur dalla parte dei vincitori, vanno incontro a un destino di vinti? e quali segni ha lasciato l`immenso sconvolgimento della seconda guerra mondiale? helena janeczek cerca di rispondere con un affresco di storie che, ricongiungendo il passato al presente, nascono sia dall`invenzione, sia dallo scavo nella memoria piu` personale. partendo con un taxi da milano, incontriamo john wilkins, sergente texano, rapata sullivan, nipote di un veterano maori, edoardo e anand, ragazzi cresciuti a roma che a cassino vanno per spirito di avventura, e ancora, irka, fuggita dal ghetto per ritrovarsi in siberia dove finisce anche il soldato milek, reduce ebreo-polacco, morto a milano senza trasmettere ai suoi figli un`esperienza fatta di orrore e di coraggio. balena cosi`, da una vicenda all`altra, l`idea di fondo che cio` che ci lega al passato non sia l`imperativo di trarre lezioni dalla storia, ma la stessa sostanza di cui sono tessuti i nostri rapporti piu` veri e piu` vivi: quella per cui continuano a esserci per sempre coloro che abbiamo amato. |