in un`italia ribaltata - eppure estremamente familiare -, le complicazioni del pensiero e della parola sono diventate segno di corruzione e malafede, un trucco delle e`lite per ingannare il popolo, il quale, in mancanza di qualcosa in cui sperare, si da` a scoppi di rabbia e applausi liberatori, insulti via web e bastonate, in un`ininterrotta caccia alle streghe: i clandestini per cominciare, poi i rom, quindi i raccomandati e gli omosessuali. adesso tocca agli intellettuali. il primo a cadere, linciato sul pianerottolo di casa, e` il professor prospero, colpevole di aver citato spinoza in un talk show, peraltro subito rimbrottato dal conduttore: "questo e` uno show per famiglie, e chi di giorno si spacca la schiena ha il diritto di rilassarsi e di non sentirsi inferiore". cogliendo l`occasione dell`omicidio dell`accademico, il ministro degli interni istituisce il registro nazionale degli intellettuali e dei radical chic per censire coloro che "si ostinano a credersi piu` intelligenti degli altri". la scusa e` proteggerli, ma molti non ci cascano e, per non essere schedati, si affrettano a svuotare le librerie e far sparire dagli armadi i prediletti maglioni di cachemire... intanto olivia, la figlia del professore, che da anni vive a londra, rientrando per il funerale, trova un paese incomprensibile. in un crescendo paradossale e grottesco, olivia indaga le cause che hanno portato all`assassinio del padre. attraverso i suoi occhi, facendo scattare come una tagliola il meccanismo del piu` affilato straniamento letterario, giacomo papi ci costringe a vedere, piu` che il futuro prossimo, il nostro sobbollente presente. |