una fuga senza fine e senza la nozione di un fine chiaro, certo, riposante. solo per salvarsi la vita a tratti, per prendere respiro. un bambino di otto anni, fuggito dal ghetto di varsavia - dove ha visto sua madre sparire in un attimo come per una malefica magia - passa da un gruppo di ragazzi alla macchia, a case di contadini protettivi o malvagi e delatori, a soldati tedeschi spietati o umani; dorme sugli alberi, nelle tombe e, a forza di nasconderlo, arriva a dimenticare di essere ebreo. "ti ordino di sopravvivere" gli aveva detto il padre prima di venire ucciso. e, per avere la forza di seguire quell`ordine, il ragazzo e` costretto a cancellare il ricordo del suo passato, della madre e del paese della sua infanzia, come i continui addii del presente. dimenticando, yoram concentra tutta la sua energia nel momento in cui vive, povero, affamato, senza protezione, a un certo punto perfino senza un braccio, che il chirurgo si e` rifiutato di curare, riconoscendolo ebreo. ma la corsa prosegue, e "il bambino biondo senza un braccio" rimane in mente come un`inesausta sfida alla morte. in israele, dove oggi vive e insegna, yoram friedman ha raccontato la sua storia - perche` questa e` una storia vera - che uri orlev ha ascoltato dalla sua voce e scritto con commozione e intensa partecipazione. eta` di lettura: da 11 anni. |