lei gli legge i filosofi e gli riordina la casa, lui le insegna che nei libri si possono trovare le idee giuste per riordinare anche la vita. perche` lui e` un anziano professore capace di vedere nel buio, lei una giovane donna che ha perso la bussola. e mentre il sole entra a secchiate dai vetri, mentre il libeccio passa , il profumo della zuppa di lenticchie si mescola ai pensieri di pascal, creando tra i due un`armonia silenziosa e bellissima. , dice il professore a maria vittoria. e non resta che dargli ragione, perche` in fondo siamo tutti responsabili della forma che imprimiamo alla felicita`, nostra e degli altri. quando all`ufficio di collocamento le propongono di fare da cameriera e lettrice a un vecchio professore di filosofia che ha perso la vista, maria vittoria accetta senza pensarci due volte. il suo matrimonio sta in piedi e tutto, intorno a lei, sembra suggerirle di essere arrivata al capolinea. il professore la accoglie nella sua casa piena di vento e di luce e basta poco perche` tra i due nasca un rapporto vero, a tratti comico e mordace, a tratti tenero e affettuoso, complice. con lo stesso piglio livornese gioioso e burbero, maria vittoria cucina zucchine e legge per lui stralci di pascal, epitteto, spinoza, sant`agostino, epicuro. il professore sa sempre come ritrovare le verita` dei grandi pensatori nelle piccole faccende di economia domestica e maria vittoria scopre che la filosofia puo` essere utile nella vita di tutti i giorni. ogni lettura, per lei, diventa uno strumento per mettere a fuoco delle cose che fino ad allora le erano parse confuse e raccogliere i cocci di un`esistenza trascorsa ad assecondare gli altri. intorno c`e` livorno, col suo mercato generale, la terrazza mascagni e villa fabbricotti, le chiese affacciat |