e la primavera del 1977 a holt, colorado. edith goodnough giace in un letto d`ospedale, e un poliziotto sorveglia la sua stanza. pochi mesi prima, un incendio ha distrutto la casa dove edith abitava con il fratello lyman. un giorno, un cronista arriva in citta` a indagare sull`incidente e si rivolge a sanders roscoe, il vicino di casa, che non accetta di parlare per proteggere edith. ma e` proprio la voce di sanders a raccontarci di lei e del fratello, di una storia che inizia nel 1906, quando roy e ada goodnough sono arrivati a holt in cerca di terra e di fortuna. la storia di edith si lega a quella del padre di sanders, john roscoe, che ha condiviso con loro la dura vita nei campi, in quella infinita distesa di polvere che era la campagna del colorado. la holt delle origini e` l`america rurale, dove vige un codice di comportamento indiscutibile, legato alla terra e alla famiglia, e dove la felicita` si sacrifica in nome del dovere e del rispetto. nel suo romanzo d`esordio kent haruf racconta i suoi personaggi senza giudicarli, con la profonda fiducia nella dignita` dello spirito umano che ha reso inconfondibile la sua voce letteraria. questo libro e` per le spighe di grano, per le mucche, per i cieli d`estate e la neve, per le stelle e l`erba, per la polvere e il dondolo, per una crostata di ciliegie e per le cartoline; ma questo libro e` soprattutto per gli acerbi ragazzi che eravamo, per i dettagli in cui ci siamo persi, per i guai che ci hanno ammaccato, e per la porta che siamo riusciti ad aprire, finalmente liberi di vivere giorni piu` luminosi. |