la maggior parte della gente crede che la domesticazione degli animali e la coltivazione abbiano alla fine permesso agli esseri umani di stabilirsi, formando villaggi, citta` e stati agrari, rendendo cosi` possibile la civilta`, la legge, l`ordine pubblico e un modo di vivere presumibilmente sicuro. tuttavia, le prove archeologiche e storiche mettono in discussione questa narrazione. i primi stati agrari nacquero da un accumulo di domesticazioni: prima del fuoco, poi delle piante, del bestiame, ma anche delle persone assoggettate allo stato, dei prigionieri e infine delle donne all`interno della famiglia patriarcale, tutti elementi che possono essere considerati un modo per ottenere il controllo sulla riproduzione. james c. scott analizza il motivo per cui per un periodo l`uomo evito` la sedentarieta` e l`agricoltura con l`aratro, sfruttando i vantaggi della sussistenza mobile; considera le epidemie di malattie imprevedibili derivate dalla concentrazione di piante, animali domestici, granaglie; e spiega perche` tutti i primi stati si basarono su miglio, cereali e schiavismo. affrontando infine il tema della vita al di fuori dello stato, la vita dei , spesso piu facile, libera e sana di quella all`interno della civilta`. |