piu` passa il tempo e piu` la collocazione cronologica di un classico diventa rarefatta. non sono in molti, tra i lettori comuni, a rammentare se nello smisurato palinsesto narrativo che e` l`opera di charles dickens venga prima "nicholas nickleby" o "oliver twist", "casa desolata" o "david copperfield" tanto piu` che fin dall`inizio la stesura e la pubblicazione delle opere si intrecciavano di continuo, in un rincorrersi di idee e di spunti dovuto all`uscita settimanale delle avventure e alla impetuosa immaginazione di questo scrittore. allo stesso modo, in pochi ricordano che "ii circolo pickivick" segna l`esordio - prima su rivista, quindi in volume - del piu` formidabile narratore mai apparso su questo pianeta. pubblicato a puntate tra il 1836 e il 1837 e concepito in divenire, questo romanzo fu di conseguenza una duplice rivelazione: per i lettori, certo, che iniziarono immediatamente ad amarlo e a decretare un successo stratosferico, tanto da farne diventare proverbiali le situazioni e i personaggi; ma per l`autore stesso, che dopo alcuni brevi abbozzi scopriva - probabilmente con sgomento esaltato, con sublime piacere - di essere nato per raccontare. con "ii circolo pickivick" ci abbeveriamo dunque al primo purissimo zampillo di una sorgente che non si sarebbe mai prosciugata: estrose, rocambolesche, allegre, romantiche, venate infine di un`ombra di malinconia, mai noiose o prevedibili, le peripezie tragicomiche del signor pickwick, del poeta snodgrass, del donnaiolo tupman, del maldestro winkle e soprattutto del fido sam weller, vero protagonista occulto della storia, costituiscono un`avventura picaresca per ogni eta`, uno scrigno di storie strabilianti e argute, dolciastre e gotiche, ancora oggi tutte da godere. nel corso degli anni charles dickens avrebbe trovato architetture piu` complesse, personaggi piu` sfaccettati e tinte piu` cupe, ma forse mai piu` la penna di questo amatissimo scrittore sarebbe stata cosi fresca e spensierata. |