siamo nel 2028 e l`unica liberta` che sembra essere rimasta all`uomo e` la fuga dalla citta`. cosi` il protagonista di questo romanzo, ormai segregato tra le quattro mura della sua abitazione, terrorizzato anche solo dall`idea di aprire la porta, decide di andarsene. lontano da tutti, dai rumori, dal caos, da un mondo dove e` diventato impossibile vivere. lontano da chi occupa abusivamente ogni spazio intorno a lui. vittorino andreoli immagina un futuro che somiglia molto al nostro presente, ma dove le ingiustizie si sono ancor piu` esasperate e, nonostante il benessere raggiunto grazie alle grandi scoperte, tutto parla di una situazione a un passo dal baratro. una casa isolata, affacciata sull`oceano nel nordovest della scozia, sembra il luogo ideale per ritrovare un po` di pace: una baia abitata soltanto da uccelli marini e, a ridosso, montagne che nel tempo si sono trasformate per l`azione del vento. e qui, osservando la perfezione di un ambiente rimasto invariato dal giorno della creazione, nel silenzio delle pietre, che riesce finalmente ad analizzare con maggiore distacco le contraddizioni che lo hanno spinto a cercare la solitudine estrema. inebriato da tanta bellezza, si lascia tentare dall`idea di non tornare mai piu`, trasformando quella che doveva essere una parentesi temporanea in una scelta definitiva. eppure, anche l`idillio, visto piu` da vicino, rivela lati meno luminosi. ma soprattutto, nella piu` completa solitudine, si cancella ogni possibile relazione umana, ogni sentimento si spegne. la distanza poi cambia la prospettiva e apre uno spiraglio di luce e di speranza sui mali della metropoli. quest`uomo puo` forse tornare a indossare gli eleganti abiti di citta` che aveva chiuso in un armadio al suo arrivo in scozia? o invece, chissa`, un`altra liberta` e` possibile? in questo romanzo, andreoli ci racconta il profondo disagio del nostro tempo, prestando al protagonista tratti inevitabilmente autobiografici, ma nei quali ciascuno di noi puo` riconosc |