dichiara l`alter ego di christopher isherwood arrivando nell`autunno del 1930 a berlino. un obiettivo - si puo` aggiungere - inesorabile, attraverso il quale partecipiamo come dal vivo ai suoi incontri nel cuore pulsante di una repubblica di weimar che si avvia al suo fosco tramonto: da un`eccentrica, anziana affittacamere alla sensuale sally bowles, aspirante attrice un po` svampita, a otto, ombroso proletario diciassettenne, a natalia landauer, rampolla di una colta famiglia ebrea dell`alta societa`. tra cabaret e caffe`, tra case signorili e squallide pensioni, tra il puzzo delle cucine e quello delle latrine, tra file per il pane e le manifestazioni di piazza, tra crisi economica e cupa euforia, isherwood mette in scena e ci fa assistere alla resistibile ascesa del nazismo. |