seduto alla scrivania di casa - sopra di lui lo sguardo vigile di kurt vonnegut, accanto a lui una finestra aperta su campi e boschi -, michele serra scrive le sue amache. se non e` a casa, le scrive dove capita: in treno, in macchina, al bar, in autogrill, ovunque. praticamente senza sosta, ogni giorno, da un quarto di secolo. ormai sono quasi ottomila corsivi, quasi ottomila opinioni: abbastanza per sentirsi "un caso umano", per voltarsi indietro e interrogarsi sulle ragioni e la sostanza di tutto questo. ecco allora la precoce familiarita` di serra con libri e macchine per scrivere, il debito di riconoscenza nei confronti di persone e luoghi che lo hanno formato, la scoperta delle parole piu` ricorrenti tra le centinaia di migliaia battute sulla tastiera. fra tutte, le piu` utilizzate sono due, sinistra e politica. . |