la fotografia, fin dalla sua nascita e dai primi esperimenti col dagherrotipo nell`ottocento, e` stata circondata da un alone magico, unico mezzo capace di riprodurre la realta` e fermare il movimento. dalla pratica alchemica degli esordi, quando i fotografi erano piccoli chimici alle prese con sali d`argento e fosforo, l`immagine fotografica ha conquistato l`attenzione di artisti e filosofi, via via accusata di rubare l`anima ai soggetti ritratti o di sostituire l`esperienza della realta` con un duplicato posticcio. si e` arrivati cosi` fino agli eccessi della societa` tecnologica di oggi, che ha visto il moltiplicarsi delle fotocamere, ormai incluse nei cellulari che abbiamo sempre con noi, e il proliferare compulsivo della fotografia di massa, che apparentemente nega il valore stesso dell`immagine, quello di essere un mezzo per scoprire l`invisibile. |