bobi bazlen (trieste 1902 - milano 1965) e` stato uno dei protagonisti piu` influenti della cultura italiana nel novecento. fondatore assieme a luciano foa` di adelphi, consulente di einaudi e delle piu` importanti case editrici italiane, grazie a lui venne scoperto italo svevo e pubblicata la letteratura mitteleuropea fino ad allora sconosciuta, tra cui franz kafka e robert musil. capace di leggere indifferentemente in tedesco, italiano, inglese e francese, indovinava il valore dei libri in base al fatto che avessero "il suono giusto". affascinato da oroscopi e mappe astrologiche, aveva una cultura vastissima che si spingeva fino all`antropologia e all`arte primitiva. di madre ebrea e padre cristiano evangelico, da adulto abbraccio` il taoismo e le filosofie orientali. imprendibile, misterioso, bizzarro anche nel vestiario, e` rimasto sempre nell`ombra. chi era dunque, roberto, bobi, bazlen? perche` ha lasciato fantasmi irrisolti? perche` era amato da tanti, come la poetessa amelia rosselli, e avversato da altri, come il regista pier paolo pasolini e lo scrittore alberto moravia? una vita piena di passioni, amicizie profonde e frequentazioni di intellettuali come elsa morante, sullo sfondo della grande storia del secolo breve. dalle mattinate passate nella bottega di umberto saba, al dialogo ininterrotto con eugenio montale, all`avventura della psicoanalisi, con edoardo weiss e ernst bernhard, di cui fu uno dei primi pazienti. questo libro racconta un bazlen inedito, attraverso lettere e testimonianze che riportano a trieste, la citta` che lascio` a 32 anni senza farvi (forse) piu` ritorno. |