questo libro raccoglie le voci di chi ha fatto una scommessa: la scommessa che il museo, se lo si desidera, puo` essere uno spazio di crescita e riflessione su di se` e sul mondo, un osservatorio, una lente attraverso cui guardare alla complessita` che circonda la vita di tutti, e quella degli adolescenti in particolare. il museo puo` essere tante cose che la scuola, per sua natura, non e`: uno spazio di educazione informale in cui i tempi si dilatano, i silenzi sono ammessi e persino coltivati, le domande sono piu` importanti delle risposte, il corpo trova un suo agio. vero e` che non basta esporre il pubblico degli adolescenti alle collezioni, per contatto: e` utile una mediazione sensibile, progettata a partire dalle domande di quei visitatori, dai loro bisogni, urgenze e curiosita`. i metodi, dunque, sono al centro di questo volume: metodi di traduzione, avvicinamento, contenimento. e, a monte, metodi di progettazione per gli operatori - curatori, educatori, esperti di interpretazione, allestitori e cosi` via - chiamati a rinnovare il proprio sguardo e linguaggio. |