mahsa, pakistana, ha tredici anni quando, da un momento all`altro, si ritrova orfana di entrambi i genitori, uccisi a sangue freddo da parenti vendicativi. accolta in casa da rigidi zii tradizionalisti, tiene vivo il ricordo della sua infanzia con vecchi filmini in 8 mm e con la musica che il padre, ingegnere idraulico americano, suonava per lei e la madre al pianoforte. appena le comunicano che dovra` frequentare il college a montreal, fa resistenza: non vuole lasciare kamal, il ragazzo di cui e` innamorata. ma le basta poco per rendersi conto che e` la sua unica possibilita` di sfuggire a un ambiente soffocante che relega le donne nel ruolo di docili comparse. katherine, canadese, a sedici anni comincia a farsi la permanente, ma di natura ha i capelli dritti come spaghetti: sono un`eredita` del padre, cinese, che in pratica non ha mai conosciuto. e, per via di uno stato moralista e punitivo, ha rischiato di non conoscere nemmeno la madre, a cui e` stata strappata quando aveva solo tre mesi, nel 1940, perche` frutto di un amore giudicato scandaloso e colpevole, per poi esserle restituita solo a prezzo di lotte e sacrifici. e nel caffe` dell`hotel dove la madre lavora come cameriera che katherine fa il suo incontro con la musica jazz e impara a suonare esercitandosi per ore su un vecchio pianoforte nel seminterrato. il destino portera` mahsa e katherine a incontrarsi in un locale di new york. improvvisando fianco a fianco al pianoforte e poi finendo a chiacchierare davanti a una tazza di caffe`, tutte e due capiranno subito di aver trovato un`amica. |