il commissario salvatore vivacqua - toto` per pochi intimi - ama torino. per un siciliano come lui non e` stato facile il trasferimento, ma presto ha ceduto al fascino della sua citta` di adozione, "per quel tono di serieta` che torino mette nelle cose, quel senso di dignita`, di eleganza, di storia che solo se sei nato nel sud riesci a capire". ma ora sta piovendo da giorni e il capo della direzione investigativa non riesce piu` a sopportare il maltempo. non immagina che presto avra` motivi di contrarieta` ben piu` gravi. il telefono squilla, all`altro capo del filo c`e` il questore, detto il doge: un omicidio feroce a carmagnola. la vittima e` pierluigi paternostro, artista affermato, proprietario di una maestosa tenuta in campagna, ex hippie tutto genio e sregolatezza, ma alla fine un tipo pacifico. chi poteva odiarlo al punto da massacrarlo in casa sua? perche` lo hanno ucciso? il medico legale dice che e` morto da quattro giorni, un ritardo investigativo pesantissimo. il commissario si trova cosi` protagonista di una disperata caccia all`uomo, mentre il numero delle vittime continua a crescere e la pressione delle alte sfere diventa asfissiante. minacciano di togliergli il caso, poi l`ultimatum: tre giorni per snidare la belva, dopodiche` arriveranno altri investigatori. un`umiliazione insopportabile per vivacqua. per fortuna accanto a lui c`e` la sua rodatissima squadra: il mite e analitico sergio santandrea, detto il giraffone, l`atletico migliorino, il piu` apprezzato nel lavoro sul campo, e poi carbone, patane`... e un ospite speciale, il dottor meucci, funzionario del ministero in visita, un romano fanatico di napoleone, argomento su cui ama intrattenersi con dovizia di aneddoti e interpretazioni storiche. |