dalla collina di capodimonte, la , rosa guarda napoli e parla al corpo di vincenzina, la madre morta. le parla per riparare al guasto che le ha unite oltre il legame di sangue e ha marchiato irrimediabilmente la vita di entrambe. immergendosi , rosa rivive la storia di sua madre: l`infanzia povera in un`arida campagna alle porte della citta`; l`incontro, tra le macerie del dopoguerra, con rafele, il suo futuro padre, erede di un casato recluso nella cupa vastita` di un grande appartamento in via duomo; il prestito a usura praticato nel formicolante intrico dei vicoli, dove il rumore dei mercati e della violenza sembra appartenere a un furore cosmico. e una narrazione di soprusi subiti e inferti, di fragilita` e di ferocia. ed e` la messinscena corale di molte altre storie, di che popolano i vicoli e, come attori di un medesimo dramma, entrano sulla ribalta della memoria: annarella, amica e demone dell`infanzia e dell`adolescenza, emilia, la ragazzina che e torna un giorno dal bosco con le gambe insanguinate, il maestro nunziata, utopico e incandescente, marioma-ria, , iolanda, la sorella ... che, nelle profondita` ipogee di una citta` millenaria, attendono, come vincenzina e come la stessa rosa, una riparazione. arrivera`, sorprendente e inaspettata, nelle pagine finali del libro ad accomunare madre e figlia in un medesimo destino. |