con quest`uomo ci andrei a letto. gli ho detto poco piu` che buongiorno, eppure la parte piu` segreta di me, quella che sfugge al mio controllo, ha gia` espresso il suo giudizio. lui mi tiene aperta la porta della sala riunioni e persino questo piccolo gesto di cortesia mi sembra carico di significato. non posso credere di essere a un passo, un solo piccolo passo, dall`aggiudicarmi la casa che lui, edward monkford - un innovatore, un architetto riservato e profondo -, ha progettato e realizzato in folgate street, civico 1, londra. una casa straordinaria. un edificio che coniuga l`avanguardia europea ad antichi rituali giapponesi. design minimalista di pietra chiara, lastre di vetro insonorizzate e sensibili alla luce, soffitti immensi. nessun soprammobile, niente armadi, niente cornici alle finestre, nessun interruttore, nessuna presa elettrica. un gioiello della domotica, dove tutta la tecnologia e` nascosta. una casa che pero` ha le sue regole, il regolamento come lo chiamo: se diventera` mia non dovro` soltanto rinunciare a tappeti, fotografie alle pareti, piante ornamentali, animali domestici o feste con gli amici, ma dovro` plasmare il mio carattere, accettare una concezione della vita in cui il meno e` il piu`, in cui l`austerita` e l`ordine sono la purezza, e la sobrieta` la ricompensa. perche` lui vuole cosi`, perche` lui e` cosi`. ha voluto sapere tutto di me, mi ha chiesto un elenco di tutte le cose che considero essenziali per la mia vita. dicono che quest`uomo, dai capelli di un biondo indefinito e dall`aspetto poco appariscente, con gli occhi di un azzurro chiaro e luminoso, sia un architetto eccezionale perche` non cede a nessuna tentazione. tuttavia, la casa e` gia` stata abitata, una volta. da una ragazza della mia stessa eta`, quasi una mia gemella, mi hanno detto. anche lei, come me, non insensibile al fascino di quest`uomo. una ragazza che tre anni fa e` morta. in questa casa. |