la tradizione psicoanalitica, a cominciare da sadger e rank, ha rilevato il termine "narcisismo" dalla sessuologia di fine ottocento, nella quale indicava nient`altro che una perversione sessuale. poi freud ha "sdoganato" il termine e ha fatto del narcisismo il fondamento universale della natura umana e il cardine esplicativo di ogni psicopatologia. da quel momento, nelle pagine di psicoterapeuti e moralisti della civilta`, il concetto di narcisismo e` diventato onnicomprensivo, la chiave di accesso per spiegare ogni male. ebbene, questo abuso sensazionalista del concetto e` ormai logoro: il narcisismo e` tutt`altro. non e` il fattore antisociale connaturato alla specie umana descritto da freud; e` semmai la deviazione patologica di un impulso naturale alla maturazione. nessun carattere autonomo e nessuna personalita` complessa possono nascere e svilupparsi senza attingere allo straordinario deposito di energia del narcisismo. l`ombra di narciso e` il dolore di non essere stati riconosciuti e, allo stesso tempo, la drammatica risposta dell`individuo all`angoscia di essere annientato. nessuno e` esente da tratti narcisistici, perche` il narcisismo e` una forza che spinge a esplorare la propria singolarita`, a esprimere la propria unicita`, ad affermare la propria personalita`, anche se cio` comporta, non di rado, il passaggio attraverso la rabbia, la violenza, la crudelta`. |