elisa, dodicenne, e sua madre raquel arrivano a isla negra, sulla costa cilena, nei primi anni cinquanta. vengono da temuco, da una vita umile di solitudini e privazioni, e la casa che le accoglie, quella del poeta pablo neruda, appare, soprattutto agli occhi della giovanissima elisa, una grotta marina carica di oggetti misteriosi, di libri e conchiglie da maneggiare con cura, di un silenzio e di una calma quasi irreali. mentre sua madre lavora senza mai parlare, elisa e` ammaliata dai versi di neruda e subisce il fascino di delia, compagna del poeta, artista luminosa ed elegante. e pero`, suo malgrado, anche testimone silenziosa della relazione extraconiugale dello scrittore con matilde. gli anni passano, elisa osserva, ascolta, legge, e nel farlo cresce, abbandona l`infanzia, scopre i segreti dell`amore e del desiderio, scopre il suo corpo, la propria femminilita`. diventa donna nel confronto con delia, e, per contrasto, con matilde e con la madre, ormai quasi un`estranea, una figura amorevole ma spenta, carica di non detti e di una insondabile tristezza. fino alla maturita`, al trasferimento a parigi, al ritorno in quella casa e a quel passato che ora sembra avere acquisito un senso e un peso. in queste pagine maria fasce ci restituisce un neruda impetuoso e geniale, crudele e infantile, seduttore ed egoista, capace di lasciare un segno indelebile sulla vita delle donne che lo circondano. |