negli anni settanta annibale canessa e` stato l`uomo di punta nella lotta al terrorismo, quella combattuta in strada, dove le ideologie o i colori politici contavano zero, le pistole sparavano e troppa gente e` rimasta a terra. "carrarmato canessa" lo chiamavano, perche` era irruente, forte, deciso. nel lavoro, ma anche con le donne, attratte dalla sua vita in perenne pericolo, dal suo essere inafferrabile, dal profondo senso dell`onore. questo era prima, molto tempo fa. perche` poi c`e` stato quel giorno nero del 1984 in cui tutto e` crollato - certezze, fiducia, sogni - e lui ha lasciato l`arma, preferendo l`esilio nel suo paradiso personale, san fruttuoso, tra nuotate all`alba e il piccolo ristorante da gestire con un`anziana zia. dalle ombre del passato pero` non ci si libera mai del tutto, e questa verita` diventa dolorosa la mattina in cui da milano arriva una notizia: suo fratello napoleone, che non incontrava da trent`anni, e` stato massacrato da una raffica di kalashnikov. accanto a lui, steso sull`asfalto, il corpo di "pino" petri, ex terrorista di spicco che proprio annibale, nella sua precedente vita, aveva arrestato. ma che facevano quei due insieme? e chi li ha uccisi? alla ricerca delle risposte e del suo "tempo perduto", canessa non concedera` sconti ne` indulgenze, neppure a se stesso e alla bella giornalista che sapra` aprire una breccia nel suo cuore malandato. |