libero e viola si stanno cercando. ancora non si conoscono, ma questo e` solo un dettaglio... nel 2007 libero ha prenotato un tavolo alla locanda dell`ultima solitudine, per dieci anni dopo. ed e` certo che, li` e solo li`, in quella locanda tutta di legno arroccata sul mare, la sua vita cambiera`. l`importante e` saper aspettare, ed essere certi che "se qualcosa nella vita non arriva e` perche` non l`hai aspettato abbastanza, non perche` sia sbagliato aspettarlo". anche viola aspetta: la forza di andarsene. bisogno, il minuscolo paese in cui abita da sola con la madre dopo che il padre e` misteriosamente scomparso, le sta stretto, e il desiderio di nuovi orizzonti si fa prepotente. intanto pero` il lavoro non le manca, la collina di bisogno e` costellata di fiori scordati e le donne della famiglia di viola, che portano tutte un nome floreale, si tramandano da generazioni il compito di accordarli, perche` un fiore scordato e` triste come un ricordo appassito. libero vive invece in una grande citta`, in una casa con le pareti dipinte di blu, quasi del tutto vuota. tranne che per un baule: imponente, bianco. un baule che sembra un forziere, e che in effetti custodisce un tesoro, la mappa che consente di seguire i propri sogni. quei sogni che, secondo l`insegnamento della nonna di viola, vanno seminati d`inverno. perche` se resistono al gelo e al vento, in primavera sbocciano splendidi e forti. ed e` allora che bisogna accordarli, perche` i sogni bisogna sempre curarli, senza abbandonarli mai. libero e viola cercano ognuno il proprio posto nel mondo, e nel farlo si sfiorano, come due isole lontane che per l`istante di un`onda si trovano dentro lo stesso azzurro. e che sia il mare o il cielo non importa. la locanda dell`ultima solitudine sorge proprio dove il cielo bacia il mare e lo scoglio gioca a dividerli. la locanda dell`ultima solitudine sta dove il destino scrive le sue storie. chi non ha fretta di arrivarci, una volta li` puo` leggerle. come fossero vita. come f |