quella di moro per il nanga parbat e` una folgorazione, una scintilla scoccata sulle pagine dei libri che simone leggeva da ragazzino, dove si narravano le imprese straordinarie di alpinisti come albert mummery, hermann buhl e reinhold messner che su quella montagna avevano lasciato una traccia e in certi casi, tragicamente, anche la vita. con il tempo la scintilla si e` ravvivata fino a diventare una passione travolgente, un amore vero e proprio per una cima maestosa che, nel tempo, aveva continuato a respingere molti alpinisti. nell`estate del 2003 finalmente moro puo` toccarne con mano le pareti e il suo tentativo di raggiungerne la vetta fallisce. ma non e` affatto la fine del sogno, anzi e` solo l`inizio di un corteggiamento paziente, durato tredici anni, che l`autore racconta in questo libro avvincente ed emozionante. tredici anni e tre tentativi invernali fatti di imprevisti, sorprese, nuove vie e nuove cordate, valanghe e bufere di neve, crepacci, grotte di ghiaccio, venti a 200 chilometri orari e cieli limpidi... ma soprattutto fatti di scalate compiute un passo dopo l`altro, con la tenacia che serve a non mollare e con il rispetto costante per la montagna, la natura e i limiti dell`uomo. <26 febbraio: il tempo si dilata. ormai era cosi` che lo percepivamo: aumentato, surreale, lento. ognuno di noi era diventato un automa, focalizzato esclusivamente sul proprio ritmo, sulla propria fatica, sui propri problemi. eravamo oltre i 7800 metri. nessuno parlava piu` da tempo, concentrati come eravamo a mettere un passo davanti all`altro, sette per l`esattezza, fermarci, guardare verso l`alto, nella speranza che quei sette passi avessero fatto il miracolo di avvicinare la vetta che invece sembrava rimanere inesorabilmente lontana da noi.> il corteggiamento finisce quel giorno. alle 15:37 simone moro - in cordata con tamara lunger, alex txikon e ali sadpara - arriva sulla vetta del nanga parbat coronando un sogno durato trent`anni ed entrando nella storia dell`alpini |