e inutile chiedersi cosa sia la felicita`, o come fare a raggiungerla. lo scrive un padre ai propri figli nella lettera che apre questo libro: la felicita`, spiega, non e` una questione d`istanti, ma una presenza costante, che corre parallela a noi. il problema e` saperla intravedere, imparando a non farci abbagliare. il padre e` roberto vecchioni. sono per i suoi figli francesca, carolina, arrigo e edoardo - i racconti che compongono il volume. dalle bizzarrie vissute insieme a loro, a episodi comici e drammatici della sua carriera di insegnante; dagli amori perduti o ritrovati fino a un ritratto vivo e passionale di suo padre aldo, vecchioni attinge alla propria biografia per costruire un vero e proprio manuale su come imbrigliare la felicita`, senza farla scivolare via finche` non diventa soltanto un ricordo. ma ci sono anche le canzoni, scritte in un arco di quasi quarant`anni. ci sono squarci letterari: un racconto dalle "mille e una notte", la storia di paolo e francesca, il mito di orfeo ed euridice, un frammento di saffo. c`e` l`amata casa sul lago, testimone di tanti momenti, alcuni dei quali difficili e persino spaventosi. roberto vecchioni ci conduce in un viaggio personale lungo quello che chiama "il tempo verticale", uno spazio che tiene uniti tra loro passato, presente e futuro, dove nulla si perde. d`altronde "la felicita` non e` un angolo acuto della vita o un logaritmo incalcolabile o la quadratura del cerchio: la felicita` e` la geometria stessa". |