"quando richard gere nel 2003 commemoro` l`amico herb ritts scomparso da poco, si trovo` a ricordare con queste parole, vibranti e sentite, l`essenza del lavoro e in qualche modo della personalita` di ritts. herb era una creatura della luce, cui bastava poco, appunto solo la luce e forse una superficie riflettente, per creare le sue immagini: realizzazioni di equilibrio di forma e precisione. tuttavia, subito sotto la superficie, come gere nota acutamente, si sente gia` la percezione di una fragilita` intrinseca - come se tanto equilibrio possa rompersi per un nonnulla, infrangersi anche solo sulla dura barriera della realta`, del peso oggettivo delle cose, del tempo che passa. sono proprio cosi` le immagini di herb ritts: un miracolo di leggerezza e armonia, la raffigurazione di un equilibrio raro da incontrare e impossibile da mantenere ma che resta impresso per sempre sulla carta fotografica e che si esprime con il dosaggio attento degli elementi naturali, l`esaltazione del corpo, l`evidenza dei visi illuminati. scorrendo una dopo l`altra le fotografie di ritts, quel che vediamo non e` il mondo come appare ma come vorremmo che fosse, fatto solo di giornate perfette, di cieli azzurri, di corpi levigati e visi spensierati. gli elementi naturali di cui si alimentava il suo sguardo - il vento, la luce e la terra della california, l`orizzonte a perdita d`occhio, gli spazi immensi - entrano in ogni sua fotografia..." (alessandra mauro) |