non bisognerebbe affrontare le sfide del ventunesimo secolo con l`armamentario concettuale e ideologico del settecento, ma succede. la convivenza fra persone di provenienze diverse, portatrici di diverse esperienze, stili di vita e convinzioni, pone problemi complessi. per una curiosa reazione, molti invocano soluzioni illusoriamente semplici - fili spinati, muri, quote di immigrati, fogli di via - rispolverando vecchissime teorie sull`insanabile differenza razziale fra popoli del nord e del sud. questo testo cerca, al contrario, di stimolare qualche ragionamento. prima di tutto, sulle responsabilita` di molti scienziati nel fornire giustificazioni di comodo per lo schiavismo e il colonialismo; e poi su quanto le teorie della razza, che pure hanno generato sofferenze e conflitti enormi e reali, si siano rivelate irrealistiche, incoerenti e incapaci di farci comprendere la natura delle nostre differenze. "gli africani siamo noi" racconta anche un po` delle cose che abbiamo capito da quando la biologia ha abbandonato il paradigma razziale: parla di come nel nostro genoma restino tracce di lontane migrazioni preistoriche; e anche di come forme umane diverse, forse specie umane diverse, si siano succedute e abbiano coesistito, finche` sessantamila anni fa i nostri antenati, partendo dall`africa, si sono diffusi su tutto il pianeta. |