prendendo spunto da goethe, "maestro del dire essenziale", handke propone in questo poemetto una sua personale ricerca sul concetto di durata, l`entita` che fornisce contorno a quanto ha la tendenza a dissolversi. connessa al ripetersi degli eventi quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti, la sensazione della durata e` l`esito della fedelta` a cio` che l`individuo sente come piu` profondamente proprio: fedelta` al divenire di una persona, fedelta` a "certe piccole cose" che ci accompagnano "in tutti i traslochi", fedelta` infine a determinati luoghi, un lago, una piazza, una sorgente alla periferia di parigi. la durata tuttavia non esiste a priori, bisogna cercarla, andarle incontro, trovare un punto di mai definitiva, instabile quiete. la poesia - dice handke - e` uno dei migliori supporti in questa ricerca interiore. ed e` dunque naturale che questo libro di meditazione filosofica sia stato scritto in versi, quasi per bussare alla porta di quella condizione sapienziale tipica della poesia di ogni tempo. |