roma e il fascismo: l`evidenza del loro connubio nasconde molti interrogativi. bisogna domandarsi innanzi tutto: quale roma? e necessario distinguere fra la roma reale, la roma antica e la roma fascista. alla roma reale che disprezzava, il fascismo opponeva il proprio mito di roma, che coincideva, fin dalle sue prime formulazioni, con l`odio per la democrazia e con il mito dell`impero: "la roma che noi onoriamo, non e` la roma dei monumenti e dei ruderi, la roma delle gloriose rovine. la roma che noi vagheggiamo e prepariamo e` un`altra: non si tratta di pietre insigni, ma di anime vive; non e` contemplazione nostalgica del passato, ma dura preparazione dell`avvenire. roma e` il nostro punto di partenza e di riferimento; e` il nostro simbolo o, se si vuole, il nostro mito. noi sogniamo l`italia romana, cioe` saggia, forte, disciplinata e imperiale.". il mito della roma fascista, anche se ammantato di richiami alla roma antica, era un mito moderno. la romanita` del fascismo fu essenzialmente una proiezione del suo totalitarismo, col quale il mito fascista di roma si identifico` per tutto il percorso della parabola del regime, dall`ascesa faticosa, ma decisa, verso la potenza e la gloria del trionfo, alla discesa inconsapevole, ma sempre piu` precipitosa, verso una fine ingloriosa. intrecciando documenti e immagini, emilio gentile propone un`originale interpretazione del connubio fra roma e fascismo, rivelando aspetti inediti del totalitarismo fascista. |