e il 1915, e dopo un anno di neutralita`, l`italia ha dichiarato guerra all`austria. per tanti ragazzi - contadini, manovali, semplici artigiani servire la patria e` una responsabilita`, un dovere, un onore. quasi una gioia. alle stazioni dei treni, i soldati partono tra sorrisi e promesse: non passera` molto tempo, ripetono, prima che tornino a riabbracciare i propri cari. c`e` persino chi vuole partire ma non puo`, come silvio, classe 1899, prigioniero dei limiti d`eta` imposti all`arruolamento, costretto a guardare i fratelli piu` grandi correre al fronte. e invece passano i mesi, la guerra non accenna a finire, e l`italia si copre di cicatrici, le stesse che segnano i volti di chi aveva mariti, figli o fratelli che non riabbraccera` piu`. e poi arriva il 1917, e silvio, aggrappato tenacemente ai sogni patriottici, saluta la sua famiglia, pronto a fare il suo dovere. ma bastano poche settimane per scoprire che nella guerra non c`e` nulla di eroico. e quando si accorge che le file nemiche sono gonfie di ragazzi disillusi, sfiniti e impazienti di tornare a casa come lui, silvio capisce cosa significa davvero essere un eroe. eta` di lettura: da 12 anni. |