dice kant che la filosofia non si puo` imparare, si puo` imparare solo a filosofare. non scienza, ma esercizio ripetuto, la filosofia vive di incontri e di vicende biografiche e autobiografiche, nelle quali e` sempre di nuovo in esercizio e in questione la verita`. per questo la filosofia propriamente non ha luogo, non ha garanzie istituzionali o riprove scientifiche. essa ha invece cammini che percorrono in errore le contrade della verita` e che lasciano in dono mappe e diari di viaggio, per segnalare pericoli e descrivere tesori sconosciuti. ogni percorso e` una nuova occasione di incontro che modifica il senso dell`esercizio filosofico e che ne ridisegna le figure. cosi` accade qui con parmenide e platone, nietzsche e husserl, darwin e wright, preti e paci, gadamer e derrida: figure di un domandare e di un dialogare autobiografico, testimone dei suoi debiti, persuaso della sua precarieta`, fiducioso di continuare nondimeno a frequentare un destino di pensieri che viene da lontano e che si assegna, sia pure in errore, la speranza del futuro. |