una giornalista chiese alla teologa protestante tedesca dorothee solle: ?come spiegherebbe la felicita` a un bambino?`. la sua risposta fu sorprendente: ?non glielo spiegherei, gli darei un pallone per giocare`.il gioco - come l`arte e la stessa religione - va oltre la cura della mera sopravvivenza fisica e introduce la gratuita`, la liberta`, l`amore. in modo parallelo alla teologa cristiana di colonia un pensatore giapponese zen, kakuzo okakura, nel suo saggio la cerimonia del te` (1907) affermava che il primo atto veramente "umano" avvenne quando l`uomo primitivo preparo` e dono` alla sua donna una corolla di fiori.questo di don alessio albertini e` un libro esaltante ma anche faticoso che fa sudare e ansimare, proprio come dice la parola stessa ?allenare` che deriva dal verbo ?anelare`, con un trasferimento (metatesi) di consonanti. ma l`anelito ha anche una dimensione piu` alta, simbolica, di taglio spirituale, e` la tensione verso l`alto, verso mete impegnative in un avanzare su sentieri d`altura. un dinamismo che e` anche nelle altre lingue, perche` in inglese coach e` la vettura che corre, e trainer evoca il train del movimento che trascina. proprio per attuare questo anelito superiore e` necessaria, come scrive don alessio, ?un`alleanza educativa` tra chiesa e sport.l`approdo finale e`, allora, quello che il profeta zaccaria sognava per la sua gerusalemme: "vecchi e vecchie siederanno nelle piazze di gerusalemme, ognuno col bastone in mano per la loro longevita`. le piazze della citta` formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno nelle sue piazze" (8, 4-5). |