nella provincia dello shandong, in un luogo di fantasia chiamato ironicamente tiantang, ossia paradiso, i contadini si ribellano, prendono d`assalto la sede del distretto, irrompono negli uffici, lanciano dalla finestra i vasi di fiori e l`acquario che abbelliscono l`arredamento del capo, danno fuoco ai documenti, alle tende, ai mobili. l`esasperazione che li ha scatenati nasce dall`indifferenza e dagli abusi dei dirigenti del partito che, dopo averli spinti a coltivare esclusivamente aglio a scapito di altre colture tradizionali, si mostrano poi incapaci di acquistarlo e, soprattutto, di trovare una soluzione per uscire dalla crisi che sia "dalla parte del popolo"; anzi, riattivano vecchi comportamenti di sfruttamento feudale. l`aglio che marcisce invenduto sotto i cocenti raggi del sole esala un tanfo di putrefazione che avvolge tutto il romanzo, come una grande metafora. alla vicenda politica (realmente accaduta), si accompagna quella privata dell`infelice amore fra gao ma e jinju, che e` stata promessa in sposa a un uomo anziano e malato per permettere a suo fratello maggiore, che e` zoppo, di trovare a sua volta una moglie. gao ma si ribella a questa usanza e non avendo ottenuto il sostegno delle autorita` preposte a far rispettare la legge, che proibisce i matrimoni combinati, fugge insieme a jinju per rifarsi una vita in un`altra provincia. a fare da cornice alla narrazione sono le canzoni del cieco zhang kou, il cantastorie locale... |