"sotto l`apparenza del dramma storico `morte di danton` nasconde i nervi scoperti della condizione umana, cosi come sara` rivelata e rappresentata un secolo dopo, nel novecento, con quella stessa incandescenza, la stessa disillusione, lo stesso urlo soffocato. per buchner, come per leopardi, la storia non e` che una macchina celibe, anche se le ragioni per scatenare la rivoluzione sono sempre tutte vive e presenti. quello che commuove, in `morte di danton`, e` la fragilita`: sembra un paradosso, trattandosi di vicende che raccontano i protagonisti di un tempo in cui si e` sprigionata una forza di cui ancora oggi sentiamo la spinta. eppure nessuno di quegli uomini ha potuto sottrarsi, oltre che alla ghigliottina, alla verifica della propria impossibilita` di invertire la rotta assegnata (da dio? dalla natura? dal nulla?) agli esseri umani, nonche` di porre rimedio all`ingiustizia che da sempre regna sovrana." (mario martone) |