"cio` che importa sono le relazioni, non c`e` altro: come le cose e le persone si legano tra loro". a parlarsi, in questo romanzo, sono un padre e una figlia. e lo fanno come fosse la prima volta, esplorando, sospinti dall`audacia della maturita` e della giovinezza, e da una familiarita` prima sconosciuta, ora piu` intima. si incontrano in provenza, un luogo per entrambi lontano ma da entrambi amato. lui, benche` distratto, si guarda alle spalle per consegnare la propria storia a lei, ire`ne, per dirle tutto quello che non ha mai saputo o immaginato. ma il racconto di se`, inevitabilmente, non puo` prescindere da lacerazioni e rotture, da divisioni dell`anima che si esprimono in continue divagazioni e dubbi, dando vita a una narrazione che obbedisce alla circolarita` e che fa i conti con i difetti della memoria. a lei, quindi, il compito di raccogliere il flusso dei ricordi, di ascoltarlo e sollecitarlo con domande sempre nuove, di allargare quella trama di cui e` intessuta ogni esistenza facendo pero` attenzione a non aprirla troppo. e cosi`, sullo sfondo delle bianche mura di avignone e dei paesini sferzati dal vento, si dipana un`anamnesi che e` anche sentimentale e filosofica: i viaggi, i romanzi, le donne, gli autori piu` amati, gli affetti perduti, gli incontri fortuiti; e ancora e soprattutto le sconfitte patite nel corpo e nelle illusioni, quella dimensione liminare fra la vita e la morte a lungo indagata nel corso di una degenza in ospedale. |