sapendo di non avere nessuno da cui copiare, stavolta aldo busi ha deciso di plagiare se stesso. ma "l`altra mammella delle vacche amiche" non e` affatto il riciclo di "vacche amiche" e nemmeno il suo seguito o la sua riscrittura: ne e` lo sradicamento finale in forma di romanzo, il salto mortale della letteratura dalla padella della sessualita`, umana a parole e maialesca nei fatti, alla brace politica della carne soprattutto femminile, e cotta a puntino. quante finte amiche premono e si accalcano in queste pagine sperando di apparire uniche, diverse dalle altre, tutte vacche al trogolo. sono donne a priori e a oltranza, petto in fuori e psiche in dentro, impazienti di farsi macellare, insaccare e mettere in vendita, meglio se da uno scrittore imprendibile, ricco non solo di sense of humour ma anche di disarmante tenerezza, con la sua capacita` di cogliere, in una fetta di salame tagliata di sbieco, il trasalimento di un`emozione in agguato sin dall`infanzia. ed eccoci precipitare nel gorgo di un intrigo dagli esiti innumerevoli e apertissimi, tanto piu` labirintico in quanto chi lo ordisce lo fa a propria insaputa. tocca al lettore scioglierne i nodi, incluso quello che chi crede di sapere tutto delle storie che trama nemmeno sospetta e il cui bersaglio, ovviamente, e` lui. tra troppi seni e protesi determinati a mungere l`uomo con la scusa di offrirglisi, la mammella piu` generosa e giocosa e` ancora quella dello scrittore... |