"la virtu`, nelle storie ciniche come in tutta l`opera di maugham, annega nel cinismo; impedisce ogni commozione (ai protagonisti delle vicende, a chi legge); va a sbattere con quella che non e` piu` una regola di lavoro, bensi` sembra essere la regola aurea della vita: vale a dire saper essere sufficientemente cinici da poter fare solo ed esclusivamente cio` che vogliamo. vediamo, cosi`, donnette diaboliche, finte malate di cuore che, con la scusa della propria fragilita`, tarpano la liberta` altrui; donne lussuriose e bellissime che passano da un amante all`altro; donnone orripilanti di mezza eta` che si acchiappano ragazzi di ventisette anni piu` giovani e poi li mollano, innamorati (da non crederci: innamorati), per flebili ammiragli ... tre sublimi ciccione a cap d`antibes, torturate dalle diete e da una feroce amica che (giustamente) divora davanti a loro chili di panna e ogni ben di dio. insomma: ce n`e` per chiunque. come sono divertenti i racconti di somerset maugham! come si leggono volentieri - e non solo i racconti, anche i romanzi, beninteso! si girano le pagine, una dopo l`altra, velocemente, senza mai provare un minimo di fatica. e si ammira l`intelligenza, la sottigliezza, la precisione. si`, e` proprio bravissimo somerset maugham". (giorgio montefoschi) |