"ogni giorno della memoria si ripete sempre nello stesso modo: si parla molto di auschwitz, si parla di birkenau o treblinka, di buchenwald o di mauthausen, ma quasi mai di dora-mittelbau, di natzweiler-struthof e altri campi riservati ai triangoli rossi, i deportati politici. e spesso mi risentivo, qualche volta a voce alta, non perche` sono stato un triangolo rosso anch`io, bensi` perche` avere sul petto, sotto il numero che sostituiva il nome e il cognome, il triangolo rosso, significava che ero stato catturato perche` come soldato non mi ero presentato all`autorita` militare nazista, ma avevo scelto di oppormi in nome della liberta`. ecco, questa era la ragione del mio risentimento: bisognava ricordare come l`opposizione nei diversi paesi si fosse organizzata anche in resistenza attiva, certo soprattutto clandestina, ma non solo." (boris pahor). con la collaborazione di tatjana rojc. |