l`ombra e la grazia si possono considerare categorie esistenziali, metafore, per esprimere la dignita` ferita e quella salvata. l`ombra e` l`altra faccia della luce, come la pesantezza lo e` della grazia. vi e` qualcosa di misterioso in tale intrinseca relazione tra lacrime e sorrisi, tra tristezza dell`anima e apertura alla speranza, a cui eugenio borgna presta attento ascolto e da` voce, riflettendo sulla dignita` della persona, sul suo valore, nelle sue varie declinazioni, umbratili e luminose. la dignita` e` un valore etico fondamentale ed e` la fonte dei diritti umani, tuttavia e` stata crudelmente lacerata nel corso della storia, non ultima da quella psichiatria che ha distinto le vite degne di essere vissute da quelle che non lo sarebbero. il problema del rispetto dell`altro si ripropone nell`ambito della cura, al centro della quale sta la fragilita` del malato, fisico o psichico, esposto alla sofferenza della malattia e all`angoscia della morte. il discorso sulla dignita` non concerne solo l`aspetto doloroso dell`ombra, riguarda anche l`attesa del futuro e dell`ignoto. le attese altrui vanno riconosciute e rispettate, per non fare al prossimo quanto non vorremmo fosse fatto a noi. siano esse le attese di chi sta male o di chi per qualche ragione sia vulnerabile, occorre rispettarne la fragilita` e la sensibilita`, le quali non potranno proteggere la dignita` dai colpi inferti dalla vita, ma consentono una piu` acuta e umana comprensione del lato oscuro dell`essere, della parte invisibile delle cose... |