un illuminante e coraggioso vademecum del pianeta cina, articolato in dieci parole chiave - alcune storiche come "popolo" e "rivoluzione", altre di recente creazione, come "taroccato" e "huyou", fregatura - in cui yu hua coglie i punti nevralgici di una societa` malata e svela cosa si nasconda dietro i numeri trionfali di uno sviluppo tanto rapido quanto sbilanciato. le nostre interpretazioni eurocentriche vanno in frantumi e la cina diventa, cosi`, leggibile. "la cina in dieci parole" non e` un`invettiva che strizza l`occhio al lettore, ma un canto appassionato delle sofferenze di un popolo, della meschinita` degli esseri umani e della loro grandezza. e coraggioso perche` racconta lo svuotamento di senso della parola "popolo" del dopo tian`anmen, l`insospettabile fallimento delle olimpiadi di pechino, la tragedia di orde di venditori abusivi, l`orrore delle demolizioni forzate e un paese dove non esistono piu` leader. soprattutto, yu hua ama raccontare storie, tenere, comiche, esilaranti, terribili, commoventi: migliaia di bambini in un villaggio remoto che ignorano il gioco del calcio, obama che campeggia sorridente sui cartelloni pubblicitari di un`imitazione del blackberry, gente che si accalca sulla strada per stringere la mano alla sosia in gonnella di mao, una coppia di disoccupati che si suicida perche` non puo` comprare una banana al figlio, un bambino che chiede alla polizia di rilasciare i suoi rapitori perche` sono troppo poveri... |