nei nove racconti di questa raccolta, scritti fra il 1997 e il 2007, il naturale si mescola con spontaneita` al soprannaturale, l`umano al demonico. la fisicita` e` prepotente in ogni storia e le malattie del corpo si affiancano a quelle dello spirito - lutti, abbandoni, solitudini - a disegnare una geografia del dolore, spesso infantile, dentro al quale il trascendente s`innesta con esiti sorprendenti. chi si aspettasse di ritrovare nell`angelo che da` il titolo alla raccolta l`immacolato emissario divino dell`iconografia classica resterebbe deluso. l`essere alato in questione si abbiglia in modo astruso, non disdegna l`occasionale dose di stupefacenti, ed e` tanto restio o inabile ad aiutare il medico tossicomane di cui e` custode, quanto questi lo e` ad alleviare il male terminale che affligge suo padre. allo stesso modo, e` inutile cercare nelle piccole creature tormentate dei racconti il malatino fragile ed emaciato dell`immaginario comune. i bambini di adrian sono intelligentissimi, " troppo per il loro stesso bene", disincantati, capaci di adoperare armi affilate. quella del sarcasmo, fra le altre: la minuscola cindy, affetta da sindrome dell`intestino corto, ne fa largo uso con medici e pazienti dell`ospedale, ma risparmia le educatrici perche` maltrattare loro "e` come prendere a calci un cagnolino". carl, il bambino scambiato, conosce le leve del senso di colpa. |