"uno dei primi propositi di nietzsche in questo libro e` di liberare il vi secolo a.c., il secolo della sapienza primigenia e della proto-tragedia autentica e incorrotta (dunque il secolo della sapienza tragica), affinche` da quell`epoca apparentemente remota si sprigionino quei lampeggiamenti di luce necessari per vedere o intuire la contemporaneita`, la quale invece (come holderlin aveva insegnato) brancola nella notte esperia. ecco perche` nietzsche decide di far ritorno, innanzitutto, ai prediletti presocratici, ai pensatori dell`enigma [...]. ma, appunto, la philosophia non e` ancora nata, nel vi secolo; sta per nascere, manca poco: l`avvento definitivo del logos si avra` ai tempi di socrate e di platone, che il mito condanneranno e dissolveranno, coinvolgendo di conseguenza anche l`arte in questa rimozione decisiva per la coscienza dell`occidente" (susanna mati). il primo tra gli importanti libri di nietzsche, un testo rivoluzionario nella lettura del mondo classico, che lo impose fin da subito tra i grandi filosofi dell`ottocento, in una nuova e puntuale traduzione e con un importante apparato critico. |